Un altro passo avanti!

Quando ho iniziato questa piccola avventura personale ho sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivato anche questo momento, ovvero quello di sbarcare su Youtube! La Pagina ufficiale su Facebook è stato un primo passo di quello che voglio sia questo progetto. Un percorso diverso rispetto alla politica inefficace di questi anni, un percorso fatto di analisi e contenuti e che come sapete sia ben ancorato ai valori Liberali e Conservatori in cui mi identifico. Ora, con Youtube, è venuto il momento di fare il passo successivo.

Un nuovo Anchorman su Youtube!

Il traffico di rete mondiale è già in larga parte dovuto a contenuti audiovideo di varia natura e tutti noi siamo ormai inondati di canali, musica, notizie trasmesse on-demand o in streaming. Dunque, per diffondere le idee, di qualsiasi genere esse siano, oggi sono più che mai fondamentali strumenti come Youtube. Al tempo stesso però, non si può ridurre tutto a 5 minuti di video. Ecco perché questo blog continuerà ad avere una funzione fondamentale. Ed ecco perché continuerò a pubblicare anche qua articoli, analisi, resoconti e tutto ciò che riterrò necessario.

E un nuovo logo!

Il logo ufficiale della pagina Facebook e del canale Youtube!
Nuovo logo, ispirato a quello della defunta Direzione Italia.

L’altra grande novità, correlata al canale ma che ha anche un peso a se stante è che ho finalmente creato il nuovo logo non solo della pagina e del canale, ma di tutta quanta questa esperienza. Chi mi conosce sa quanto abbia significato per me l’esperienza di Direzione Italia e sa quanto ci abbia lasciato in parte la mente ma soprattutto il cuore. E’ dunque inevitabile che il simbolo della mia avventura somigli a quello che fu il simbolo di Direzione Italia.

Potete vederlo qua sopra. Sfondo azzurro, come il cielo senza limiti e come il colore ufficiale dei Conservatori Britannici. Un tricolore orizzontale, perché sottolinea l’acronimo DB4F. Ma soprattutto presente perché è l’obbiettivo di questa esperienza: portare un contributo Liberale ma anche Conservatore a questo mio povero paese. Così come il leone in basso, simbolo appunto dei Conservatori Britannici. Se non sono presenti riferimenti diretti agli USA è per 2 motivi. Il primo è grafico: troppi simboli nello stesso logo sarebbero stati fuorvianti, inoltre la statua della Libertà è presente nel banner del canale, del blog e della pagina Facebook. Il secondo è che il simbolo dei Conservatori Britannici è di per se stesso sufficiente per richiamare sia il mondo Conservatore sia il concetto di Libertà.

La missione è sempre quella

Come molti di voi sanno infatti, l’Italia non ha mai vissuto una vera e propria rivoluzione liberale. Dopo l’unificazione infatti, si optò per uno stato fortemente centralizzato e non federale, poi arrivò il fascismo e dopo il fascismo 75 anni di prima e seconda repubblica che hanno continuato ad accrescere una macchian burocratico-fiscale ormai mostruosa e insostenibile. Il momento per fermare e invertire questo processo è dunque giunto, anche perché non possiamo permetterci di andare oltre.

Il viaggio è lungo e difficile e non è detto che si arrivi a meta. Ma non sono affatto l’unico a pensarla così. Con tanti amici ci siamo confrontati e ci confrontiamo costantemente su cosa sia meglio fare. Alcuni, come me, si sono iscritti a Forza Italia per cercare di tenere viva all’interno del mondo politico attuale la fiamma del liberalismo. Altri operano all’esterno o addirittura in altri partiti, sia di Centrodestra, sia di Centrosinistra. Non sempre sono d’accordo con linee e metodi ma stiamo tutti lottando per quell’obbiettivo.

E continueremo a farlo!

Numeri e Flat Tax

La polemica di oggi sulla “Flat Tax” è il segno del grande equivoco che si è creato negli anni sulla questione tasse. La verità è che tutti i partiti si sono divertiti a raccontare fantomatici abbassamenti della pressione fiscale senza poi realizzare gran che.Vi ricorderete ad esempio i tagli praticamente nulli del governo Berlusconi 2 nel 2004, oppure altri piccolissimi interventi qua e la ma senza che nulla nella sostanza cambiasse.

Schema riassuntivo sulla Flat Tax proposta dai vari partiti. Tratto dall’articolo sul Sole 24 ore linkato all’immagine.

Adesso scoppiano sterili polemiche su “quando” la “dual tax” penta-leghista al 15 e 20% sui redditi personali dovrebbe partire e fanno ridere sia i proponenti che i critici.
Ovviamente sarei ben contento di una diminuzione della tassazione ma ecco dove casca l’asino: le coperture. In campagna elettorale nessuno le ha indicate, al limite solo parzialmente e senza mai scendere nel merito. Perché questo? Perché c’è un solo modo di diminuire davvero le tasse, ovvero tagliare la spesa pubblica. E attenti, non parlo di limature, ma di tagli massicci.

Numeri

Nel 2017 il nostro PIL complessivo è stato pari a 1581 miliardi di €, mentre la spesa pubblica è stata di circa 830 miliardi, ovvero il 52,5% del PIL. Tanto per fare un confronto, nello stesso anno il Regno Unito ha avuto un PIL di 2260 miliardi di € a fronte di una spesa pubblica di 691 miliardi ovvero il 30,6%. Fate voi i confronti ed eventuali commenti ma i dati sono inequivocabili, un altro modello di finanza pubblica è possibile. E aggiungete anche che la popolazione del Regno Unito è anche di poco superiore alla nostra (65 milioni contro i nostri 60) e che sua maestà spende il 5% di quella spesa, ovvero 34 miliardi nella 5° forza militare del mondo.

Come hanno raggiunto questi risultati gli amici Inglesi? Andatevi a rivedere il tipo di riforme degli anni 80 della Thatcher: si basavano proprio su di un forte taglio della spesa pubblica, tagli che a volte erano diretti, altre volte erano liberalizzazioni, altre volte ancora privatizzazioni. La “Cool Britain” che qualcuno di voi conosce, la Gran Bretagna di oggi, è fondamentalmente il risultato di quelle riforme, ulteriormente perfezionate negli anni dai governi che si sono succeduti.

Sarebbe bene prendere esempio e imparare da chi ha saputo fare molto meglio di noi, invece di fare proclami sterili dall’una e dall’altra parte.

ISIS a Manchester

Fiori per le vittime a Manchester.

Fiori per le vittime a Manchester.

Il terrorismo islamico continua ad uccidere. Difficile trovare altre parole per quello che è successo a Manchester. Il fatto stesso che siano stati volontariamente colpiti dei bambini, dei teenagers, è aberrante. Quello che mi sento di dire è che abbiamo difronte qualcosa che si può riassumere semplicemente così: il male assoluto. Non so davvero più come descrivere il fenomeno integralista islamico. L’ISIS è solo una delle facce, non ci dimentichiamo di Al Qaeda, Boko Haram, Al Shabab, Al Nusra e altre sigle minori che dimentico. 

E il male deve essere sconfitto, completamente, sotto tutti i punti di vista: politico, economico e militare. Fiori, fiaccole, gessetti, sono gesti che contribuiscono ad alleviare il dolore, a sentirci più vicini, a sopportare meglio la perdita di tanti di noi, ma subito dopo dobbiamo essere coscienti che purtroppo siamo in una fase della storia dove è di nuovo necessario avere la mano ferma e non farci fregare da chi sta usando le nostre stesse libertà contro di noi.

Questi eventi ci ricordano una verità che spesso dimentichiamo. Ci sono paesi nel mondo che ormai da decenni, o anche dalla propria nascita come Israele, convivono col terrorismo. Ma a differenza nostra lo combattono, lo affrontano, lo sfidano. E non hanno paura del giudizio falso e moralista di critici ideologizzati di Sinistra e Antisemiti.

Riflettano bene, coloro che parlano di immigrazione da accettare sempre, coloro che osannano le ONG che vanno a prendere degli sconosciuti quasi sulle spiagge libiche, coloro che ritengono i paesi occidentali colpevoli di tutti i mali del mondo.
Perché questo atteggiamento non fa altro che favorirli, incoraggiarli, esaltarli. Riflettano bene. Davvero.