Finisce l’anno ed è tempo di bilanci. Finisce un 2019 che per chi è di Centrodestra come il sottoscritto può essere letto in chiaro-scuro. Da una parte, sicuramente, le vittorie nelle amministrative e nelle regioni che sono andate al voto, specie l’Umbria. Quest’ultima in particolare è la perla più bella, visto che si trattava di un fortino rosso e che la contesa è stata vinta con oltre 20 punti di distacco. Roba da fantascienza fino a qualche anno fa. Merito dell’unità della coalizione e in particolare del nuovo clima di unità che si è visto da Piazza San Giovanni in poi. Lo scuro continua ad essere la presenza di un governo di sfacciato opportunismo politico messo in piedi da PD e M5S al solo vero scopo di non andare a votare. E l’unico sostegno che ha davvero è l’odio sistematico per il nemico supremo, Salvini.
L’azione di governo è quella che è, ma quando metti in piedi una maggioranza come questa non puoi aspettarti di meglio. Intanto nel paese spunta un fenomeno nuovo che in realtà è vecchissimo. Lo abbiamo già visto in tante incarnazioni, dal movimento dei girotondi (il primo che ricordo a memoria data la mia età), passando per il popolo viola ed altri ancora: sto parlando delle famigerate Sardine. Dico famigerate perché come abbiamo già visto si tratta di un movimento, si, non violento e perfettamente legittimo, ma anche dichiaratamente “contro” e non “per” qualcosa. Il loro manifesto parla chiaro, si oppongono al “populismo” e quindi alla “Bestia Salvini” e per bestia non intendono il team social del leader leghista ma un aggettivo inscindibile dal soggetto in questione.
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