Il terrorismo islamico continua ad uccidere. Difficile trovare altre parole per quello che è successo a Manchester. Il fatto stesso che siano stati volontariamente colpiti dei bambini, dei teenagers, è aberrante. Quello che mi sento di dire è che abbiamo difronte qualcosa che si può riassumere semplicemente così: il male assoluto. Non so davvero più come descrivere il fenomeno integralista islamico. L’ISIS è solo una delle facce, non ci dimentichiamo di Al Qaeda, Boko Haram, Al Shabab, Al Nusra e altre sigle minori che dimentico.
E il male deve essere sconfitto, completamente, sotto tutti i punti di vista: politico, economico e militare. Fiori, fiaccole, gessetti, sono gesti che contribuiscono ad alleviare il dolore, a sentirci più vicini, a sopportare meglio la perdita di tanti di noi, ma subito dopo dobbiamo essere coscienti che purtroppo siamo in una fase della storia dove è di nuovo necessario avere la mano ferma e non farci fregare da chi sta usando le nostre stesse libertà contro di noi.
Questi eventi ci ricordano una verità che spesso dimentichiamo. Ci sono paesi nel mondo che ormai da decenni, o anche dalla propria nascita come Israele, convivono col terrorismo. Ma a differenza nostra lo combattono, lo affrontano, lo sfidano. E non hanno paura del giudizio falso e moralista di critici ideologizzati di Sinistra e Antisemiti.
Riflettano bene, coloro che parlano di immigrazione da accettare sempre, coloro che osannano le ONG che vanno a prendere degli sconosciuti quasi sulle spiagge libiche, coloro che ritengono i paesi occidentali colpevoli di tutti i mali del mondo.
Perché questo atteggiamento non fa altro che favorirli, incoraggiarli, esaltarli. Riflettano bene. Davvero.