Tempo perso

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

2 mesi buttati al vento. Per un verso o per un altro siamo diventati un paese più ridicolo di quanto non lo fossimo già. La figuraccia è totale e si salvano veramente in pochi. Su tutti il presidente Mattarella che personalmente non mi ha mai fatto impazzire ma cui va riconosciuto di aver provato tutte le possibili soluzioni, almeno quelle eticamente accettabili. Poi si passa ai colpevoli e qui distinguo due gruppi:

  • Il primo gruppo, i “creatori” di questa orripilante legge elettorale (PD e FI) insieme quelli che l’hanno votata (PD, FI, ma anche Lega e cespugli centristi vari della scorsa legislatura).
  • Il secondo gruppo, ovvero “gli schizzati” in cerca di protagonismo sfrenato (Di Maio e Berlusconi) e “gli accattoni” (Martina e i suoi) e credo che il perché di questo soprannome sia evidente. Spiace dover essere così caustico ma lo spettacolo visto è stato grottesco e indecoroso.

Ma come si poteva pensare che una legge elettorale così strampalata avrebbe davvero permesso una governabilità di qualche genere?

Ma come si poteva pensare di evitare figure misere, specie di fronte ad una situazione e dei numeri come questi?

Ci voleva cervello

La ragionevolezza avrebbe imposto, già il 5 di marzo, una considerazione che a me sembra semplice e ovvia: i numeri per governi di legislatura non c’erano, si poteva SOLO puntare ad un accordo limitato della durata di un anno, per portare all’election day del 2019 insieme alle Europee e alle Amministrative. E ovviamente poteva essere solo un accordo tra il primo e il secondo arrivato (CDX e M5S) perché il PD può essere criticato in tutti i modi possibili ma quando Renzi dice che le elezioni le ha perse e che vuol stare all’opposizione non gli si può dire nulla. Semmai è miserabile e da accattoni il tentativo di Martina di cercare un accordo suicida con il M5S.

Quanto a Giggino…. Beh, ormai dilagano i Meme su Giggino il democristiano… Quelli che “siamo arrivati primi” alla fine non hanno portato a casa niente e rimediato solo porte in faccia. Oltre ad aver speso una parte significativa della propria credibilità senza ottenere un bel nulla. Troppa rigidità, troppa supponenza, troppa presunzione nel guardare tutti dall’alto verso il basso, quando invece c’era chi stava più in alto di loro.

Dunque siamo da capo e bisogna sperare che non arrivino ventate speculative, e che si riesca ad evitare almeno l’aumento dell’IVA…

Grazie ragazzi, grazie davvero per questa bella frittata di merda.

P.S.
Per il Centrodestra: evitiamo per favore cose del tipo “andiamo in parlamento a cercare i numeri” perché anche questa è roba da democristiani. E la gente non digerisce più queste manovrine…

Idee in Pillole – volume 2

Nuovo mese, tante altre idee in pillole! E’ tempo di fare un riepilogo di quanto accaduto questo mese!

Molestie ad Hollywood e non solo

Avrete sicuramente notato che ultimamente c’è un esplosione micidiale di accuse di molestie sessuali. Prima Hollywood, ora l’Inghilterra, accuse su accuse, anche a decenni di distanza.

Kevin Spacey

Kevin Spacey

Trovo che ci sia qualcosa di perverso in tutto questo: gente come Kevin Spacey viene denigrata e scaricata dal mondo del cinema e dalla TV Americana a causa di un tweet di un attore di secondo piano che fino ad oggi non aveva mai detto nulla sull’argomento. Fermo restando poi che dal racconto dell’attore stesso sembrerebbe che queste “molestie” siano in realtà dei tentativi di approccio un po insistenti e nulla più…
Questo poi pone un altra domanda: quanto si è abbassato il limite delle molestie sessuali? Se provo a chiaccherare con una ragazza alla fermata dell’autobus o in stazione e magari insisto un po per farmi lasciare il suo numero, sto molestando??? Può sembrare una stupidaggine ma ormai siamo a questi livelli e potrebbe capitare a chiunque…

Avevo poi scritto sul caso Weinstein che prima di giudicare il soggetto occorre che la giustizia Americana (che per fortuna non è quella italiana!!!), faccia il suo corso e verifichi tutte le accuse. Ho motivo di credere che in molti casi si tratti di accuse false, infondate o anche esagerate, anche se vista la mole potrebbe anche esserci del vero. In ogni caso il condizionale è d’obbligo, l’individuo è colpevole solo alla fine dell’iter giudiziario e solo oltre ogni ragionevole dubbio.
Dovrebbero invece farsi un bell’esame di coscienza tutte le attrici che per decenni non hanno detto niente sull’argomento perché anche se c’è del vero, dovevano venire fuori prima tutti questi episodi. Troppo comodo farsi avanti adesso, quando ormai molti altri lo hanno fatto!
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Speranze post Renziane

Matteo Renzi.

Renzi pronuncia il discorso delle dimissioni osservato dalla moglie Agnese.

Ho aspettato qualche giorno a scrivere, giusto per farmi un idea di quello a cui stiamo andando incontro dopo la vittoria del No al Referendum Costituzionale.
Lasciate che vi dica che il sottoscritto è personalmente molto soddisfatto di come sono andate le cose e del risultato sia nazionale che locale. Questa riforma non aveva ne capo ne coda, era scritta con i piedi e si meritava una sonora bocciatura. E così è stato. E adesso sono d’obbligo, prima di proseguire nei dibattiti e nelle polemiche post-voto e pre-nuovo-governo, alcune considerazioni indispensabili.

L’arroganza di voler fare da solo

E’ evidente, spero una volta per tutte, che le regole del gioco non le può cambiare un solo partito o peggio ancora un solo governo. Le regole del gioco si cambiano insieme, o almeno con una larghissima maggioranza che sia d’accordo sulle modifiche da apportare, possibilmente ideate in un contesto atto a questo scopo. I parlamenti degli ultimi anni hanno prodotto ben pochi risultati, dunque rilancio l’idea di Maurizio Bianconi di una nuova Assemblea Costituente per definire finalmente un testo Costituzionale del 21° secolo.

La necessità di cambiare

Il NO al referendum non cancella assolutamente la necessità di modifiche alla costituzione. Ho votato convintamente NO perché ritenevo che le modifiche proposte non solo non risolvessero i problemi ma anzi, semmai rischiavano di aggravarli seriamente. Tutto questo implica però che la futura e vera riforma dovrà prendere di petto e affrontare con decisione tutti i punti critici dell’attuale testo. Un sistema di governo (parlamentare o presidenziale), la forma di stato (federale o no), i principi fondamentali (si, sono da rivedere anche quelli), l’assetto giuridico (fondamentale la separazione delle carriere) e assetto del parlamento.

Chi vi scrive è un Presidenzialista convinto, favorevole ad un certo grado di Federalismo. Ritiengo che per l’Italia, sia sufficiente una sola camera, poiché non siamo un insieme di stati, ma una sola nazione e dai noi le regioni hanno comunque un ruolo non trascurabile in ogni caso. 2 Camere che fanno le stesse cose non hanno senso.

E’ altrettanto evidente dal contesto in cui ci troviamo che le decisioni che prendiamo per il nostro paese dipendono inevitabilmente anche dai fattori esterni. Per come la vede il vostro Diego, l’isolazionismo è inattuabile oggi e lo sarà ancor meno domani. Facciamo inevitabilmente parte di un contesto più grande, Europa, Occidente, NATO, Nazioni Unite, Mondo, cui non possiamo assolutamente sottrarci, pena il crollo e il declino definitivo del nostro paese. Una riforma dovrà quindi tenere conto che non tutte le decisioni stanno più alla nostra sola sovranità, anche se ritengo giusto che l’Italia abbia sempre l’ultima parola sull’applicazione di regole, trattati e direttive comunitarie e non.

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