Governabilità: corruzione e leggi dello stato

Non accade di rado che con questa parola si parli dei problemi dell’Italia. Governare un paese è sempre un compito difficile, per qualunque governo, con qualunque maggioranza e qualunque sia il tipo e la varietà dei parlamentari e degli uomini di governo.

La troppa burocrazia è ormai una certezza

3 poltrone. Destra, Centro e Sinistra.

Poltrone della “Prima Repubblica”. Reperto d’epoca! Simbolo di un’Italia che volevamo superare e che invece è diventata peggio di quello che era.

Oggi è stata pubblicata su tutti i media l’ennesima notizia di probabile corruzione e conflitto di interesse. Niente che mi stuzzichi, sarò sincero: ormai purtroppo è abitudine. Ma mi è capitato spesso di parlare di queste cose con amici, colleghi, familiari, mettendo sul tavolo punti di vista anche diversi. Ci ritroviamo tutti d’accordo sulla necessità di leggi più severe, della loro stessa applicazione (spesso disattesa), della mancanza di senso civico… Eppure si parla poco in pubblico di un principio semplice, tanto semplice quanto facile da capire. In Italia abbiamo una delle Pubbliche Amministrazioni più inefficienti d’Europa. Abbiamo così tante leggi e regolamenti che gli uffici pubblici sono diventate delle cattedrali delle scartoffie.

Continua a leggere

#GOP2016: la partita si fa seria

Chi vi scrive è un accanito ammiratore degli Stati Uniti d’America. Chi mi conosce già lo sa ma ci tengo a dirlo apertamente per tutti coloro che mi faranno l’onore di leggere questo articolo e magari anche gli altri. Quest’anno è poi molto particolare: si vota per rinnovare il Presidente, la Camera dei Rappresentanti e (non meno importante) 1/3 del Senato. E particolarmente elevato è il carico emotivo e politico di questa elezione che capita in un momento cruciale della storia dell’America e del mondo. La sfida delle primarie del Partito Repubblicano entra nel vivo!

Perché queste elezioni sono fondamentali

I candidati del GOP.

Ben 17 candidati. Questo è il record di candidature per una competizione detenuto da quest’anno dal Partito Repubblicano.

I fatti del 2015 ci consegnano un mondo in guerra in varie zone del pianeta e a rischio di guerra in altre. Abbiamo assistito, nel bene o nel male, alla fine dell’isolamento dell’Iran, alla riapertura dei rapporti Cuba-USA, agli attentati in Francia, le molestie (e gli stupri) di massa in Germania, in un quadro economico ancora incerto e che si carica anche del rallentamento della Cina, determinante per le arrancanti economie occidentali.
Ovviamente per il 2016 ci auguriamo tutti un miglioramento, me in primis visto che sono un ottimista per natura. Ma dato che un buon pensatore deve saper mischiare bene sia il sogno che la realtà non posso che dire la mia, “a gamba tesa” su quello che sarà, spero, l’esito di questa annata elettorale Americana. Che piaccia o no infatti (anche agli stessi cittadini Americani) la scelta di un candidato piuttosto che un altro determinerà nel bene e nel male non solo il futuro dell’America, ma probabilmente anche quello dell’Europa che data la sua sempre più profonda e lampante fragilità non può fare a meno della protezione dello zio Sam. E il resto del mondo ne ha ancor più bisogno.

Continua a leggere

Iran: la politica del compromesso al ribasso

Non è passata inosservata la visita del Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Hassan Rouhani. Del resto, i nostri politici al governo ci hanno messo del loro affinché questo avvenisse e per condire per bene l’evento e far sentire “l’ospite a casa sua”. Hanno pensato bene di coprire delle statue, opere d’arte che raffiguravano in questo caso dei nudi, per evitare di “offendere” un credente islamico. La sotto cultura che ha portato a questo ha origini lontane. Arriva dai decenni passati e si radica oggi nel comune denominatore che ha sempre raggruppato tutti quelli che sono contro i fondamenti della società Europea e Americana in generale. Essere Anti-Occidentali è il mantra odierno della sinistra di tutti i tipi, progressista, regressista, comunista o similari.

L'attuale presidente Iraniano

Hassan Rouhan

Soldi e regime

Per affari complessivi che ammontano a poco più di 1 punto di PIL (la cifra sbandierata è di 17 miliardi di Euro) si decide quindi nelle segrete stanze di passare in cavalleria tutte le nefandezze fatte dal regime Iraniano dal ’79 ad oggi. Si dimenticano completamente tutte le persone che hanno subito e subiscono ogni giorno violenza, soprusi e la cattiveria di quello che è, per sua stessa definizione uno stato Islamico. E si sorvola ovviamente sull’appoggio ad Assad, a Hezbollah e ad altri gruppi terroristici riconducibili a Teheran.

Continua a leggere