Ambiente, libertà e Centrodestra

Nei giorni scorsi ho scritto un articolo destinato al concorso indetto dal Think Tank “Nazione Futura” denominato “Pensiamo l’Italia del futuro“, in cui si chiedeva di scrivere un testo in risposta a delle domande tra cui scegliere.
Visto cos’è successo il 4 Marzo e visto che il Centrodestra italiano vive uno dei suoi momenti più difficili, a metà tra una vittoria incompleta e la necessità di rifondarsi, ho pensato che la domanda più adatta cui rispondere fosse una di quelle che la coalizione nel suo complesso non si è mai davvero posta, ovvero la seguente.

Perché è importante la tutela dell’ambiente che ci circonda?

Il Centrodestra ha perso di vista la discussione di fondo e il relativo passo successivo, ovvero la costruzione di un progetto di governo unitario, realistico e futuribile. E in tutto questo il tema ambientale è mancato quasi del tutto. Dunque ecco quella che non è la mia risposta definitiva ma spero almeno uno stimolo per iniziare una discussione seria.

Tema trascurato

Un esempio di casa interamente ecosostenibile

Il tema dell’Ambiente è stato fino ad oggi trascurato e bistrattato, quasi fosse marginale o d’impaccio. Cercare più mercato, più libertà, a mio modesto parere, non solo non cozza, ma anzi si incrocia con un tema inequivocabilmente ineludibile. I cambiamenti climatici sono evidenti e la scienza ci dice che sono sicuramente e pesantemente influenzati dall’azione dell’uomo, inutile girarci tanto intorno.

Un nuovo approccio

Ma questo non significa sposare l’approccio pauperista e catastrofista tipico di altre forze politiche, le quali hanno sfruttato e piegato il tema per lottare ancora una volta contro il capitalismo. Significa invece cogliere l’opportunità di una trasformazione più che positiva per la nostra economia e puntare a quello che con i combustibili fossili, per l’Italia, non sarebbe mai stato possibile, ovvero l’indipendenza energetica. Tutto questo tramite le tecnologie green e naturalmente il libero mercato.

Oggi pomeriggio ho saputo che il testo è stato selezionato per essere parte del volume monografico dedicato al concorso della rivista, notizia che mi fa molto piacere. Il prossimo 17 aprile, salvo quindi imprevisti, sarò a Roma a partecipare all’evento di presentazione del volume.

L’evento si terrà Martedì 17 aprile alle ore 18:30 nella suggestiva Terrazza Civita in Piazza Venezia 11 a Roma

Ed ecco di seguito il testo da me proposto.

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Il disastro elettorale è servito

Un disastro. Se la si guarda dal punto di vista della governabilità (che poi è l’aspetto che più conta quando si elegge un parlamento in Italia) questa tornata elettorale è una vera tragedia. Perché il problema è che non si tratta di un eccezione, di circostanze uniche e irripetibili. Purtroppo la non governabilità è diventata un fatto cronico e se dopo i primi 20 anni di Seconda Repubblica, in cui dei governi tutto sommato stabili, si riuscivano a fare, da 5 anni siamo rientrati nel tunnel degli accordicchi sottobanco, come purtroppo nella prima repubblica. Non siamo andati avanti, anzi, indietro.

Nessuna riforma istituzionale credibile, nessun progresso anche dialettico sulla necessità e sul merito delle riforme da fare. E dulcis in fundo, siamo all’epilogo con una legge elettorale da cani e il risultato di un parlamento ingovernabile. Roba da far diventare il “Porcellum” una legge scritta da uno statista. Ma veniamo ai protagonisti in campo, chi vince, chi perde e cosa (forse) ci aspetta. Continua a leggere

La mia scelta

Si avvicina il momento delle Elezioni, il 4 Marzo è sempre più vicino. Sapevate già di quello che è successo a Direzione Italia e ciò che ne è conseguito, così come la mia scelta di non proseguire sul cammino deciso da Fitto in “Noi con l’Italia”. In questi giorni ho riflettuto quindi, non su cosa fare a livello di politica attiva (di questo mi preoccuperò dal 5 Marzo in poi) ma di quale scelta fare nelle urne.

Mi è capitato spesso in passato di annullare la scheda, mentre in un occasione l’ho lasciata bianca. Ma credo che il tempo di protestare sia finito da un pezzo e a questo giro voglio contribuire a portare il risultato elettorale in una certa direzione. E questa scelta, dopo le considerazioni fatte fino ad ora e considerando il contesto e la situazione del paese, a mio modesto parere, può essere solo Fratelli D’Italia.

Ma faccio il punto per potervi far meglio comprendere il perché della mia scelta.

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