Figuracce e somiglianze sinistre

Ricapitolando.

Maurizio Martina, attuale segretario del PD.

Siamo partiti col PD e le esternazioni esileranti dei suoi leader, da Daisy Osakue ai fondi per i disabili, passando attraverso le sparate di Renzi e i moralismi della Boschi. Nel frattempo Boldrini e compagnia cantante, con il femminismo imbecille in scia del movimento #MeToo, hanno cercato di rimanere attaccati al treno con la figuraccia mondiale di AsiaArgento.
Ma niente, perché ti arrestano il Sindaco di Riace e giustamente non può non partire all’attacco un Saviano qualunque, un soggetto che un mese fa idolatrava il procuratore di Palermo per l’indagine su Salvini e adesso grida al regime e alle leggi “Infami” perché improvvisamente quella stessa legalità di cui lui voleva essere bandiera si è rivelata incompatibile con le sue convinzioni politiche. Fa già ridere così ma se penso che questo ha costruito un intera carriera sulla lotta alla Mafia…

Roberto Saviano.

Che pena. E lo dico seriamente perché queste vicende testimoniano una mediocrità imbarazzante da parte di chi, per anni, si è proclamato difensore dei diritti, esperti, competenti, contrari al populismo. Non hanno ancora capito (e chissà se ci riusciranno mai) che sono proprio loro, con questi atteggiamenti, ad essere la miglior garanzia di successo elettorale per M5S Lega, i cui leader stappano vino e spumante ogni volta che uno di questi fenomeni apre bocca e gli da fiato. E questo ragionamento si può tranquillamente estendere all’intero pianeta perché alla base la situazione è la stessa. AfD in GermaniaOrban in Ungheria, la situazione in Polonia e Repubblica Ceca, Trump negli Stati Uniti, Brexit! Continua a leggere

Manovra molta croce e poca delizia

La manovra di quest’anno è poca delizia e molto croce purtroppo. Ci sono inizi di riduzione fiscale ma sono insufficienti e toccano le corde sbagliate. E in compenso ci sono molte spese inutili e inefficaci a debito.

Poche buone notizie

C’è un inizio di Flat Tax per imprese con fatturato fino a 65000€ e interventi non flat sull’Irpef mentre invece sarebbe servita l’abolizione di quelle tasse che insistono a prescindere dagli utili di aziende e persone: IRAP, TASI, IMU, Bollo Auto, Accise (e non basta la sforbiciatina prevista). Con i 24 miliardi di debito in più si potevano far fuori in un colpo solo l’IRAP o in alternativa l’IMU o ancora la Tasi + il Bollo e una bella fetta di accise. E sarebbero stati provvedimenti ben più utili.

Spreco, statalismo e assistenzialismo

Poi si va sulle spese (inutili) in più a partire dal disastroso Reddito Di Cittadinanza. Misura totalmente assistenzialista e che non servirà a nulla se non ad aggiungere altro debito in più sulle spalle di tutti e specialmente la generazione più giovane.
Poi c’è la famosa quota 100 e la Pensione Di Cittadinanza. Misure apprezzabili e condivisibili nell’intento, pessime nella realizzazione. 
Questa manovra purtroppo è figlia dell’azionista di maggioranza di questo governo, ovvero il M5S. Si vede un influenza leghista, ma troppo poco presente e in parte troppo statalista (ancora).

Conclusioni amare

Per quel che mi riguarda la ricetta doveva essere un altra e non mi stancherò mai di ripetervelo. Tagliare drasticamente la spesa pubblica e contestualmente la pressione fiscale. Riformare, razionalizzare, ristrutturare, ridimensionare lo stato (e i suoi compiti) è la via maestra per qualunque ricetta seria di ripresa economica, specie considerando che fare nuovo debito è un azzardo assoluto (siamo già al 135% del PIL).
Tagliare prima di tutto la tassazione che insiste a prescindere dagli utili (IRAP, TASI, IMU, Bollo Auto, Accise e molto altro ancora) e solo successivamente spostarsi su IRES e IRPEF.

E per favore, torniamo a parlare di Federalismo Fiscale!

Si a Kavanaugh!

Brett Kavanaugh

La vicenda della conferma del giudice Kavanaugh dimostra in maniera chiara, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che la schizzofrenica interpretazione del concetto di “Femminismo” ha raggiunto livelli liberticidi.
Una persona integerrima, un curriculum di tutto rispetto, una carriera immacolata. Poi arriva una tizia dopo 36 anni e improvvisamente si dovrebbe scartare questa persona per delle accuse non dimostrate e ormai indimostrabili. E’ come accusare un tizio a caso che passa per strada di averti ucciso l’animale domestico e pretendere che vada in gabbia avendo dalla propria parte la propria e sola disperazione.

No, tutto questo è inaccettabile!

Non si può sapere ormai se ci sia stato qualcosa di vero oppure no: è la parola di Kavanaugh contro quella della donna che lo accusa. E in un paese civile vale sempre la presunzione di innocenza. Mi aspetto quindi una conferma del candidato voluto da Trump e spero che i componenti Dem della commissione del Congresso non facciano di un occasione così importante una vetrina per raccattare qualche voto in vista delle elezioni di Midterm. Stesso discorso per quei Repubblicani che si divertono un po troppo a fare l’opposizione interna. Criticare va bene, benissimo, ma con criterio e non per fare campagna congressuale permanente.

Se non basta vedere anche il movimento #MeToo e il caso di Asia Argento, vittima della propria follia.