Alcuni, tra cui il mio amico e collega Simone Franchi che milita tutt’ora nel PD, comprensibilmente, non associano la mia partecipazione attiva a Direzione Italia. Non con la mia, seppur breve, presenza nello stesso PD di qualche anno fa. Penso sia giusto quindi fare qualche precisazione per far meglio capire il mio punto di vista.
L’inizio e la simpatia per i Dem
Da sempre mi sento un liberale, in politica e in economia e credo convintamente nella possibilità che ha il mercato di influenzare positivamente la società e l’economia.
Il simbolo de L’Ulivo.
Qualche anno fa, nel 2011, ho incontrato quasi per caso un gruppo di persone molto in gamba e preparate. Militavano nel Partito Democratico dell’allora segretario Bersani e questo non mi creò problemi pur non sentendomi appartenere al campo del Centro-sinistra. Rimasi colpito dall’operosità che questo gruppo di amici, prima ancora che compagni di partito, tanto che col tempo ne entrai a far parte e a dare il mio modesto contributo. In quel periodo avevo molti impegni ed ero anche ben più giovane. Non me la sentivo di impegnarmi come sto facendo adesso. Questo anche perché non ero sicuro al 100% di poter essere d’aiuto, visto il livello degli amici presenti.
La mia matrice saldamente liberale, non mi permetteva di sentirmi completamente a mio agio in un partito che si rifaceva idealmente al Socialismo Europeo. Va detto comunque che all’epoca il gruppo rappresentava l’ala “Ulivista” del PD in città. Mi piaceva l’idea di contribuire ad una sintesi delle culture politiche che avevano guidato il paese per gran parte della sua storia repubblicana.
Col passare del tempo però le cose hanno iniziato a cambiare: sono emersi pian piano i disastri di Obama in America e nel mondo, l’Italia è passata attraverso il governo Monti e le assurde elezioni del 2013. Il mio pensiero si è in parte spostato, verso posizioni ancor più liberali e liberiste. Il gruppo nel frattempo aveva aderito alla campagna per Civati Segretario.
Giuseppe Civati
Giuseppe Civati
Grande persona, preparata e intelligente. Coerentemente con le proprie idee Civati sottolineava sempre più spesso la propria identità di Sinistra, anche per marcare la differenza con Renzi. Per me però iniziava a diventare difficile sostenere una persona che col passare delle settimane mi accorgevo essere sempre più distante dalle mie posizioni di liberale. Non mi fraintendete, Civati è coerente con ciò che dice, sono io che l’ho “scoperto” strada facendo.
Arrivati ad un certo punto, dopo le politiche del 2013, mi resi conto che la distanza, su troppe questioni, molte delle quali rilevanti, era troppa, anche se il programma dell’allora mozione era comunque il più innovativo e in un certo senso “liberale” tra quelli messi in campo da Cuperlo e Renzi.
Presi quindi la decisione di allontanarmi dal gruppo, per coerenza con me stesso e perché non me la sentivo più di sostenere una linea politica che non mi apparteneva, anche se portata avanti da uno dei pochi politici di valore sulla scena. Tornai quindi ad altre attività e lasciai perdere la politica attiva fino all’estate del 2016, quindo presi contatto con Riccardo Nocchi che all’epoca era coordinatore provinciale dell’allora gruppo parlamentare dei Conservatori & Riformisti.
L’eredità dell’esperienza “Dem”
E’ stata senz’altro un esperienza importante per me, durante la quale ho acquisito e messo in pratica (sia pur solamente nelle riunioni del gruppo) il metro della buona politica, ovvero: leggere, studiare, imparare, confrontarsi, sforzarsi di capire, trovare una sintesi ragionevole. Il metodo è ciò manca nella politica di oggi e io credo che questo sia quello giusto.
Un ultima cosa: credo che ognuno debba fare il percorso politico che più lo rispecchia. Ognuno di noi è diverso, quindi ognuno ha un bagaglio culturale unico, formato anche da esperienze variegate e dissimili ma se c’è buona volontà, credo che il contributo offerto, a prescindere dalle idee, non possa che essere positivo.
Per parte mia posso solo dire grazie a tutti gli amici di quel periodo, alcuni dei quali ho rivisto anche recentemente e altri che invece ho perso di vista. Ne cito qualcuno, sperando di fare cosa gradita: Antonio Ceccantini, Marco Di Bisceglie, Oriana Rossi, Elena Betti, Angelo Benuzzi, Enzo Bilanceri, Carlo Santucci, Fabio Bernardini, Alessandra Calcagno. E ce ne sarebbero altri!
Oggi siamo politicamente distanti, è vero, e con qualcuno potrebbe addirittura capitare in futuro di essere l’uno contro l’altro in un dibattito (!!). Ma la stima personale, sono sicuro che rimarrà sempre.
P.S.
I risultati delle primarie qui. La mia iscrizione al partito è stata da metà ottobre 2013 fino a fine anno.