Bocciata!

Bruxelles boccia la Manovra 2019 del Governo Italiano. Adesso partiranno cassandre dall’una e dall’altra parte ma la verità sta nel mezzo.

Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione Europea.

Già sentirsi dire da una “Commissione” che la tua manovra viene bocciata suona strano. Se c’è una commissione ci sono anche dei “Commissari” che possono decidere, in questo caso, di approvare o respingere le tue iniziative, economiche e non. L’attuale architettura Europea è la migliore possibile? Assolutamente no a mio modo di vedere. Già in partenza, vista la nomenclatura e i vari titoli delle cariche di governo della UE, si presta ad una certa antipatia di base. Se poi ci si aggiunge l’interpretazione assolutamente antipatica, strafottente, ipocrita di Juncker, Katainen, Moscovici, Weber e soci allora diventa chiaro che l’attuale livello raggiunto dalle forze anti-establishment era inevitabile.

Jean-Claude Juncker, attuale Presidente della Commissione Europea.

E quel che è peggio è che una classe dirigente in declino non sta facendo niente di concreto per cercare di correggere almeno in parte la rotta. All’opposto invece si continua a denigrare senza pudore quella parte di Europa che a torto o ragione si sta ribellando. L’ascolto delle istanze dei partiti d’opposizione e quindi della gente che li vota è diventato un optional. Dall’altra parte si risponde con superficialità e azzardo che solo in parte è giustificabile.

Debiti

Al di là dell’antipatia viscerale che questa unione genera in molti di noi bisogna sempre ricordarsi di alcuni principi di base.

I tuoi creditori prima o poi ti chiederanno il conto. Non è saggio fare altro debito nelle nostre condizioni, siamo già oltre il livello di guardia. Se guadagnassi 50000€ l’anno e avessi 70000€ complessivi di debito i miei creditori, giustamente, mi starebbero col fiato sul collo. Non possono essere biasimati gli investitori privati, le banche o gli stati esteri. L’accesso al credito è un meccanismo che richiede fiducia: se questa viene meno, salta tutto il sistema dei pagamenti, con conseguenze catastrofiche per tutti. Lo spread quindi non è niente di oscuro, ma semplicemente l’indicatore di questa fiducia. E va tenuto d’occhio (senza farsi paranoie).

Si può anche fare debito, ma per investire, non per divertimento. C’è una bella diatriba su Quota 100 e Reddito Di Cittadinanza. Personalmente, ritengo completamente dannose le misure assistenziali come quest’ultima e quelle affini, in primis il Reddito Di Inclusione voluto dal PD. L’assistenzialismo, in qualunque forma, non paga. Disincentiva il lavoro, sia perché premia chi non fa sforzi per cercarselo, sia perché drena risorse che andrebbero invece destinate all’abbattimento della pressione fiscale o del debito.

Come e su cosa spendere

Non sarei contrario invece alla misura voluta dalla Lega sul tema pensioni, ovvero il famoso “Quota 100” ma non mi piace come è stata realizzata. L’unico modo sensato di raggiungere quell’obbiettivo sarebbe una forte redistribuzione degli assegni pensionistici a parità di spesa per lo stato. Stesso discorso vale per l’aumento delle pensioni minime. Se concepiamo le pensioni statali come sostegno economico fondamentale nell’ultima fase della vita, allora non ritengo coerente avere assegni pensionistici così alti in alcuni casi e così bassi in molti altri. In un altro post approfondirò, ma l’obbiettivo devono essere le pensioni individuali private. Lo stato deve uscire da questo monopolio.

La Flat Tax, così come è stata fatta in questa manovra, non va. Non ha senso chiedere il 15% sul fatturato fino a 65000€. Se non ho fatto utili e ho comunque più spese delle entrate mi ritrovo a pagare pure questo, senza contare tutte le altre imposte che comunque non spariscono.

Continua ad essere ignorato il fatto che in questo paese il problema fiscale non è rappresentato tanto dalle imposte dirette, ma da quelle indirette (#IVA e #Accise di tutti i tipi) e da quelle patrimoniali (in barba a chi ne vorrebbe ancora, IRAPIMUTasiBolloAuto, ecc…).

Come al solito stesse conclusioni

Sarebbe necessaria una riforma fiscale totale e un mostruoso abbattimento della spesa pubblica per finanziarla. Ma serve un governo con una forte volontà politica in tal senso e purtroppo non è quello attuale.

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